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LINGUAGGI JAZZ Archivio 2003 -TORINO-

Sabato 22 febbraio Teatro Regio ore 21.15

ENRICO RAVA MILES & MORE

Enrico Rava, tromba e flicorno
Gianluca Petrella, trombone
Stefano Bollani, pianoforte
Rosario Bonaccorso, contrabbasso
Roberto Gatto, batteria

con la partecipazione di Paolo Fresu, tromba


Enrico Rava
Enrico Rava è sicuramente il jazzista italiano più conosciuto nel mondo. Da sempre impegnato nelle esperienze più diverse e stimolanti, appartiene ad una generazione che ha vissuto alcuni dei momenti fondamentali della storia del jazz, suonando nei più prestigiosi festival e manifestazioni di tutti i continenti.
Lo scorso anno è stato insignito dal Ministero della Cultura francese del titolo di Cavaliere delle Arti e delle Lettere, e nella primavera ha ricevuto il JazzPar 2002 in una serata speciale al Tivoli di Copenaghen. Conferito annualmente da una giuria internazionale, è un riconoscimento culturale noto come il "Nobel del jazz". Rava è il primo italiano destinatario di questa onorificenza, che prevede anche un premio economico di 200mila corone danesi (circa 25.000 euro). In contemporanea usciva per l'etichetta francese Label Bleu Play Miles Davis, il primo capitolo (o episodio "A") di un "Montreal Diary", la registrazione di un concerto tenuto nel luglio 2001 al festival canadese di Montreal, dove il trombettista si era esibito con grande successo nell'arco di più serate alla testa di varie formazioni.
Il concerto torinese è dedicato soprattutto proprio al Miles Davis conosciuto in azione per la prima volta nel 1957 a Torino, al Teatro Nuovo. Un incontro decisivo, che convinse il diciottenne Rava a lasciar perdere il trombone e il genere dixieland per dedicarsi alla tromba e all’esplorazione dei misteri del bebop.
Al fianco di Rava c'è Paolo Fresu, che vent'anni fa era stato suo allievo ed ora è a sua volta un protagonista del jazz mondiale. Il confronto a due voci con le pagine del "Principe delle tenebre" (il recital canadese comprendeva quattro temi miliari, "Bye Bye Blackbird", "Milestones", "Blue in Green" e "When Lights Are Low", oltre al meno noto "There Is No You" del 1955) non è solo il prolungamento, nel tempo e nello spazio, della memoria di un grande ad opera di due grandi (che avevano già espresso un tributo a Chet Baker in Shades Of Chet, 1999). È frutto di ingegno, rispetto, passione e di un pizzico di salutare malizia: le parti sono sdoppiate talmente bene che, ad occhi bendati (i famigerati blindfold tests, cari ai critici della vecchia guardia), è difficile discernere chi dei due stia eseguendo quel particolare passaggio.
Ci sono due giovani talenti accanto al trombettista dai lunghi capelli d'argento. Il versatile trombonista Gianluca Petrella (Bari, 1975), che fa parte dalla francese Orchestre National de Jazz, fu reclutato da Rava nel 1997 per una tournée canadese de L’Opera Va.
Stefano Bollani ha ascoltato di Rava in quartetto per la prima volta a Firenze quando aveva tredici anni, ritrovandosi a suonare con lui dieci anni dopo, nel 1995. "Da allora mi ha coinvolto al pianoforte nei progetti più disparati, non facendomi mai pesare la differenza di età e di esperienza..."
Il contrabbassista Rosario Bonaccorso, attivo su innumerevoli fronti, da cinque anni si è trasferito professionalmente a Parigi, base principale per una serie di progetti franco-italiani con Stefano Di Battista e Flavio Boltro.
Il batterista e compositore romano Roberto Gatto ha debuttato nel 1975 con Enrico Pieranunzi e Danilo Rea, per poi iniziare una ininterrotta collaborazione con i più rappresentativi musicisti del panorama mondiale. Nel 1983 ha dato vita, con Maurizio Giammarco, al gruppo Lingomania, per tre anni consecutivi vincitore del poll di Musica Jazz. Attualmente guida una propria formazione, i Noisemakers, che si è affermata attraverso produzioni discografiche come #7 e Sing, Sing, Sing.


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