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BLUES AL FEMMINILE 2008

18a edizione

THE DYNAMIC MISS FAYE CAROL AND HER QUARTET

FAYE CAROL, VOCE
KITO GAMBLE, PIANOFORTE
HOWARD WILEY, SASSOFONO
MARCUS SHELBY, BASSO
DARRELL GREEN, BATTERIA

Dal 28 ottobre al 9 novembre 2008
Inizio concerti ore 21
MARTEDI’ 28 ASTI Sala Pastrone - Teatro Alfieri, Via Al Teatro 2
MERCOLEDI’ 29 OMEGNA (VB) Teatro Sociale, Via Carducci 8
GIOVEDI’ 30 CASALE MON.TO (Al) Salone Tartara, Piazza Castello
SABATO GAGLIANICO (Bi) Auditorium Comunale, Via XX Settembre 10
LUNEDI’ 3 VERCELLI Teatro Civico, Via Monte di Pietà, 15
MARTEDÌ 4 ALESSANDRIA Sala Ferrero del Teatro Comunale, Via Savona 1
GIOVEDÌ 6 OLEGGIO (No) Teatro Comunale, Via Roma 43
VENERDI’ 7 SAVIGLIANO (Cn) Teatro Milanollo, Piazza Turletti 7
SABATO 8 TORINO Piccolo Regio Puccini, P.zza Castello 215
DOMENICA 9 PIOSSASCO (To) Teatro Il Mulino, Via Riva Po 9
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Faye Carol

San Francisco e la Bay Area vantano sin dagli anni Venti e Trenta un importante scenario musicale afroamericano: le comunità nere di Oakland, di Richmond, di Vallejo, di Berkeley e del quartiere sanfranciscano di Fillmore erano sin da allora animate da intriganti formazioni jazz, da dinamici pianisti barrelhouse e boogie woogie, da vibranti cori e gospel quartet.
Come avvenne per Los Angeles, anche l’area di
San Francisco conobbe nel periodo bellico una formidabile immigrazione dagli Stati del Sud-Ovest, e a questa si accompagnò una crescita spettacolare del circuito jazz, blues e gospel, stimolata dalla presenza di figure carismatiche come Saunders King, Jimmy McCracklin o
King Louis H. Narcisse.
La vocalità femminile, nella Bay Area dei decenni postbellici, si è affermata attraverso personalità talora prorompenti e talora raffinatissime:
Etta James, Sugar Pie DeSanto, Lady Bianca, hanno portato una varietà di accenti terragni nel linguaggio Rhythm & Blues e soul, Billie Poole, Patti Cathcart, Mary Stallings, Denise Perrier (le ultime due note al pubblico di Blues al Femminile) hanno innervato di colori gospel il panorama jazzistico.

A queste gloriose jazz ladies sanfranciscane va aggiunta la grintosa e sanguigna Faye Carol, originaria di Meridian, Mississippi, e cresciuta  a Pittsburg, ai confini estremi della East Bay.
Da tempo protagonista dei grandi festival nordcaliforniani (quelli jazz e blues di Monterey, di Berkeley, di San Jose) e dei più illustri club della Baia, da Yoshi’s al Great American Music Hall), Faye reca una sua immagine di interprete al contempo verace, elegante e capricciosamente creativa, capace di calarsi nel grande repertorio standard americano con una peculiare e accattivante combinazione di aplomb e swing. Sabbiosa e irrequieta, segnata da ritardi, asimmetrie e graffianti eccentricità, la sua voce inconfondibile racconta ogni canzone con una sorta di sofferta nonchalance, tra colloquiale emozionalità bluesy e bizzosa astrazione, evocando – in “Willow Weep for Me” come in “I Thought About You” o in un “All of Me” che le permette di esaltare la sua furente immaginazione di “scatter” – echi di Billie Holiday,
Abbey Lincoln e in particolare Betty Carter e Eddie Jefferson senza mai abbandonarsi all’imitazione o al puro omaggio e cercando sempre una personalizzazione che si fissa a fondo nella memoria di chi ascolta.

Sul palcoscenico, nel corso degli anni, Faye Carol si è unita a giganti del jazz e del blues come
Ray Charles e Charles Brown, Pharoah Sanders e Bobby Hutcherson, Albert King e Vi Redd, Cleanhead Vinson e Gene Ammons. Come solista, vanta diverse registrazioni significative, tra cui l’album del 1982 Classic Caroling (con il sax tenore Joshi Marshall e letture di classici come “Sophisticated Lady” e “Teach Me Tonight”), The Flow del 1996, che rivelò l’intenso rapporto dialettico con il brillante pianismo della figlia Kito Gamble attraverso letture estrose di “The End of a Love Affair” (su un respiro largo, ansiogeno) e “Long John Blues” (in chiave funky),) e il più recente the Dynamic Miss Faye Carol (2002), in bell’equilibrio tra il bebop (uno scatenato “Groovin’ High”) e la ballad ellingtoniana (“I’m Just a Lucky So and So”, un lunare “Mood Indigo”) dilatata con singolari accenti e ombre blues.

Per informazioni:
Associazione Culturale Centro Jazz Torino
Via Pomba 4 - 10123 Torino
Tel. ++39 011/884477
Fax ++39 011/8122345
Email: centrojazz@centrojazztorino.it