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Conservatorio G. Verdi Piazza Bodoni Torino

Sabato 12 novembre 2011 ore 21.15

Informazioni biglietti



PINO RUSSO SOLO CONCERT
Mr.Davis, Mr.Monk

Pino Russo chitarra

Classe 1957, laureato in biologia e diplomato in chitarra classica, il concertista e compositore Pino Russo è stato soprannominato "un'orchestra a sei corde" per la concezione dinamica della produzione sonora e del "gesto" chitarristico. Insegna teoria, armonia, musica d'insieme presso il Centro Jazz Torino ed è docente di chitarra jazz al Conservatorio Antonio Vivaldi di Alessandria. Ha diretto numerosi workshop e seminari sulla chitarra classica, jazz e fingerstyle; suoi volumi didattici sono stati pubblicati da Bmg Ricordi e da Carisch. Durante la sua intensa ricerca timbrica sulla chitarra classica amplificata, ha esplorato diversi linguaggi musicali tra musica classica e contemporanea, approfondendo sia il contrappunto bachiano che la bossa nova e la musica mediterranea. Russo vanta una lunga esperienza in formazioni di varie dimensioni. Ha suonato con l’orchestra del Teatro Regio di Torino, come mandolinista nel Romeo e Giulietta di Prokof'ev e come chitarrista nel Don Pasquale di Donizetti e nel Don Chisciotte di Massenet, e a fianco di artisti quali Barney Kessel, Billy Cobham, Gianni Basso e Ornella Vanoni. Eppure non nasconde la passione per la libertà di suonare senza accompagnatori. Affascinato dalle esibizioni in solo dei suoi mentori come Joe Pass, Jim Hall e lo stesso Kessel, si è specializzato nell’arte di esprimersi in piena solitudine. Per la sua padronanza della “chitarra classica dalle movenze jazz” è stato insignito di numerosi riconoscimenti, come il premio “Incroci Sonori” della rassegna Moncalieri Jazz o il “Mimmo Mancinelli” come miglior chitarrista al Premio Internazionale Massimo Urbani.

Proprio subito dopo la vittoria di Moncalieri, incide l’album in solitaria Darn That Dream per conto dell'etichetta maceratese Philology. Come spiega Paolo Piangiarelli nelle note che accompagnano il cd, la registrazione è stata effettuata a caldo, in presa diretta su due tracce e senza interventi successivi, correzioni o tagli, come una lunga, ininterrotta performance live. Russo non teme di confrontarsi, oltre che con una manciata di sue composizioni, con pezzi già resi celebri da altri musicisti, come “Spain” di Chick Corea, “Last Train Home” di Pat Metheny o “Nuages” di Django Reinhardt. “Tutti standard importanti con cui ho avuto il piacere di misurarmi senza sovraincisioni o l'uso di elettronica”, racconta il chitarrista: “niente artefatti, solo le mani. Ho suonato quello che mi piace e che è parte del repertorio che abitualmente eseguo nei concerti in solo”. Il suo ultimo progetto tematico è dedicato alla rivisitazione del repertorio di due icone del jazz moderno, Miles Davis e Thelonious Monk. Con la poetica e il virtuosismo di un chitarrista completo rilegge, con accenti e intonazioni completamente personali, alcune delle pagine essenziali di un ideale Manifesto del Novecento.



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Fax ++39 011/8122345
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