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Conservatorio G. Verdi
Piazza Bodoni Torino
Sabato 13 marzo 2010 ore 21,15
QUEST
With
David Liebman sax
Richie Beirach pianoforte
Ron McClure contrabbasso
Billy Hart batteria

Note biografiche


David Liebman, considerato uno dei massimi specialisti del sax soprano in attività, il musicista newyorkese si è mosso nella prospettiva di raccogliere l'eredità artistica di John Coltrane e rilanciarla nel segno di una propria personale reinterpretazione, fino a diventarne il "successore" più convincente, originale e coerente. Liebman ha registrato oltre 300 dischi, ma è anche stimatissimo e attivissimo didatta, nonché prolifico autore di pubblicazioni jazz.
Ha scritto innumerevoli composizioni, spaziando dal mainstream al free jazz, dal rock jazz alla musica accademica. Liebman, ha una laurea in Storia alla New York University. Ha studiato pianoforte e sassofono fin da ragazzo. Alla fine degli anni 60 iniziò a suonare con Pete La Roca, Chick Corea, Dave Holland e Steve Swallow, unendosi infine al gruppo di Elvin Jones. Nel 1972 fu assunto da Miles Davis e con questi incise gli album On the Corner, Big Fun, Dark Magus, e Get Up With It (la lunga introduzione del brano "He Loved Him Madly", più di trenta minuti, è basata sul suono ipnotico del flauto di Liebman). Separatosi da Davis nel 1974, va in tour con Chick Corea e registra due album per la ECM Records. Dal 1980 utilizza il sax soprano come strumento principale, pur essendo apparso anche al sax tenore. Liebman, che si considera un seguace dello stile di Hank Mobley, ha un fraseggio moderno e talvolta coltraniano, ed è a tutt'oggi  attivo sia come concertista, sia in sala di registrazione.  

Richie Beirach, noto come il pianista di jazz con le più marcate inclinazioni classiche, ha sviluppato la contaminazione con la musica formale europea attraverso vie originali e distinte. La sua inesauribile creatività come pianista e compositore, così come il suo amore per la musica classica e la sua innovativa visione armonica, si riflettono in innumerevoli registrazioni con alcuni dei più grandi musicisti sulla scena jazz. Richie ha lavorato e registrato con star quali Freddie Hubbard, Lee Konitz, Chet Baker, John Abercrombie, Jack DeJohnette, David Liebman, solo per fare alcuni grandi nomi. E’ entrato nella storia del jazz con parecchie sue composizioni, tra le quali le più celebri sono “Elm”, “Eon” e “Hubris”. Secondo Beirach la musica classica ha un’influenza sul jazz paragonabile a quella degli standard dei musical di Broadway e di Hollywood e dell’estetica dello Swing. “Mozart, Beethoven, Brahms e Liszt – tutti loro improvvisavano durante i concerti,” dice Beirach, “ma questa capacità di improvvisare, nella musica classica, è andata perduta.” Dice John Abercrombie: “Come improvvisatore, Richie è uno dei più innovativi tra i compositori di jazz.”

Conosciamo Ron McClure come stellare sideman di una lista lunghissima di giganti del jazz, da Thelonious Monk a Charles Lloyd sino a gruppi storici della fusion come Blood, Sweat & Tears e Fourth Way. Ron ha suonato inoltre con le Pointer Sisters, con Joe Henderson, Paul Bley, Michel Petrucciani, George Russell e Wynton Kelly; e ha realizzato diversi dischi come leader, eseguendo dozzine di composizioni originali. La versatilità di McClure e la sua abilità nell’adattarsi a così tanti scenari musicali gli hanno permesso di conquistare una formidabile reputazione tra i musicisti più attenti e aggiornati. Ron è membro del dipartimento degli studi del jazz presso la New York University ed è stato nominato per il premio Grammy nella categoria “miglior arrangiamento strumentale” per una composizione scritta per Blood, Sweat & Tears.    

Quando si pensa a un batterista, il ruolo che viene in mente è quello del membro di un ensemble che tiene il tempo e fornisce la pulsazione vitale all’intera band. Ma sono soltanto gli autentici maestri della batteria che riescono a fare tutto questo e contemporaneamente trasformare lo strumento in un elemento essenziale della linea melodica. Billy Hart, che si colloca tra i più lirici, creativi e celebrati batteristi del jazz, è uno di questi grandi maestri. Nato e cresciuto a Washington D.C., Hart conobbe il suo primo impegno professionale all’età di vent’anni a fianco della cantante-pianista Shirley Horn. L’ingaggio si prolungò per tre anni e gli permise di conquistare una solida reputazione come batterista. Da allora Billy ha suonato con talenti di primissimo piano quali McCoy Tyner, Herbie Hancock, Jimmy Smith, Stan Getz, Charlie Rouse, Cecil Taylor e Pharoah Sanders. Contrariamente alla gran parte dei musicisti, che sono costantemente in cerca di affermazioni individuali, Billy Hart ha sempre coltivato una visione concettuale della musica, mettendo in secondo piano i traguardi squisitamente personali. Lui sente la musica nel suo complesso, la varietà delle parti, e non semplicemente la propria parte come batterista. Ne dà una forte testimonianza il suo attivo coinvolgimento in gruppi cooperativi, tanto come leader che come co-leader e semplice membro. Billy Hart è stato tra i fondatori di Coloquium III, un avventuroso ensemble di percussioni; è stato inoltre membro originario della Mingus Dynasty e del Jazztet e ha suonato con “The Great Friends”