| 20 gennaio |
GUMBO Beginnings to 1917, 120 min. |
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| 27 gennaio |
THE GIFT 1917-1924, 90 min. |
| 3 febbraio |
OUR LANGUAGE 1924-1928, 120 min. |
| 10 febbraio |
THE TRUE WELCOME 1929-1935, 120 min. |
| 17 febbraio |
SWING: PURE PLEASURE 1935-1937, 90 min. |
| 24 febbraio |
SWING: THE VELOCITY OF CELEBRATION 1937-1939, 105 min. |
| 3 marzo |
DEDICATED TO CHAOS 1940-1945, 120 min. |
| 10 marzo |
RISK 1945-1956 120 min. |
| 17 marzo |
THE ADVENTURE 1956-1961, 120 min. |
| 24 marzo |
A MASTERPIECE BY MIDNIGHT 1961 – The Present, 120 min. |
(Proiezioni in lingua originale)
Jazz, la serie di dieci documentari trasmessa nel 2001 sul circuito televisivo americano PBS, ha contribuito inevitabilmente ad una ridefinizione del concetto di jazz presso il grande pubblico americano. Ci sono stati altri momenti nella storia della musica in cui opere panoramiche sulla vicenda, l'estetica e i protagonisti del jazz ne hanno fornito una significativa summa, soprattutto la pubblicazione, nel 1956, di The Story Of Jazz di Marshall Stearns o quella, nel 1973, della Smithsonian Collection Of Classic Jazz, a cura di Martin Williams. Tuttavia nessun libro o antologia di registrazioni sonore può avere l'impatto di un documento visivo così articolato.
"Gli americani imparano la loro storia più attraverso i documentari di Ken Burns che da qualsiasi altra fonte" ha osservato lo storico Stephen Ambrose a proposito del celebre documentarista e divulgatore, la cui storia della guerra di secessione registrò un'audience di 40 milioni quando apparve per la prima volta, nel 1990, costituendo |
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un precedente nella storia della televisione pubblica e diventando in seguito uno strumento didattico insostituibile.
L'intento narrativo del progetto sta alla base dell'approccio di Burns, che ammette di non essere un esperto di jazz. "Se vuoi riuscire a parlare ad una massa di persone, devi parlare attraverso storie".
Frutto di sei anni di lavoro, Jazz è un viaggio musicale nella storia di una nazione e della sua musica, raccontata in 10 episodi con 75 interviste, 500 brani musicali, 2.400 immagini fotografiche e più di 2.000 filmati. Nell'opinione del regista "questi film non hanno la pretesa di essere la parola definitiva sull'argomento; spero però che abbiano validità almeno fino alla prossima generazione".
Una considerazione ambiziosa, specialmente quando riferita a un'arte in perenne cambiamento; in ogni caso, il ricco, documentato e prezioso punto di vista sul jazz di Ken Burns è già diventato parte di quel cambiamento. |
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